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dal 12/1/2008


© G.S.Chilometrando

Cagliari non è a misura di bambino

 

Sono "Elisa" e mi alleno in casa aspettando le piste ciclabili.

Gennaio 2008

 

La città di Cagliari ha bisogno di cambiare e subito. Le piazze non esistono quasi più e le poche esistenti sono inospitali soprattutto per bambini e anziani. C’è forte la necessità di cambiare il volto alla nostra città per darle un futuro vivibile e questo futuro è legato alla capacità di ridurre il traffico e di conseguenza restituire gli spazi pubblici ai cittadini, soprattutto ai bambini.

Le famiglie sensibilizzate a chiedere con forza spazi aperti come piazze, giardini e marciapiedi accessibili, porterebbero gli amministratori ad intervenire con più repentinità e concretezza al realizzo di progetti atti a migliorare la città rendendola più adatta alle esigenze dei bambini che rappresentano il futuro.

Sono Michele Giglio, dunque... vediamo: Dove vado?
A destra no, a sinistra neanche......
...Conto le barche e....torno domani....

“…è importante che l’autonomia dei bambini cresca con loro a partire dai primi giorni di vita e senza mai interrompersi – afferma Francesco Tonucci dell’Istituto di Scienze e tecnologie della Cognizione – infatti il bambino piccolo si poserà su una coperta e non dentro il box, perché dalla coperta può uscire e dal box no. Più tardi uscirà dalla porta per giocare sul pianerottolo, poi in cortile, poi sul marciapiede e poi sempre più lontano nei giardini, nelle piazze man mano che le sue capacità glielo permetteranno…….”

 

 

Ma la nostra città è ostile …

“……..Sarebbe bello scoprire che i bambini potranno andare a scuola a piedi su marciapiedi resi accessibili, socializzando con i compagni lungo il percorso e gioiendo del fatto di non essere traghettati in auto dagli adulti come pacchi postali ma cogliendo la bella sensazione di muoversi in libertà perché è giusto che imparino a evitare i pericoli, a prevenirli o a farvi fronte in quanto il rischio è necessario per crescere. Il rischio infatti è una condizione necessaria per procedere nello sviluppo cognitivo, sociale, delle capacità e delle competenze……..”

 

 

Ma la nostra città non lo permette…

“…andare a scuola con i compagni e non con i genitori, uscire nel pomeriggio per giocare in compagnia, andare al negozio per piccole compere, andare da soli in piscina o palestra o in parrocchia, vanno considerate esperienze di grande valore educativo e necessarie per uno sviluppo adeguato……”

 

Ma la nostra città non offre alternative…

“…i bambini vivono la loro giornata fra scuola, casa, corsi pomeridiani e televisione. Molta televisione. Sono sempre assistiti e vigilati da adulti, sia a scuola che nelle varie attività pomeridiane. E’ per loro impossibile vivere esperienze di scoperta, esplorazione e avventura ed è quindi impossibile per loro una vera esperienza di gioco perché fuori di casa è una giungla d’asfalto con strade trasformate in piste da corsa per automobili e motoveicoli e spesso impiegate in prove sperimentali imitando la formula uno o il mitico Valentino Rossi …tutti con una gran fretta di arrivare…mentre i pedoni si trasformano in bersagli da evitare con brusche frenate o improvvise sterzate...perché i maciapiedi... gli han trasformati in comodi parcheggi alternativi per moto e auto .

 

Elisa (con il fido scudiero Efisio) ed il cuginetto

Andrea attendono fiduciosi una città migliore.

BimbinBicidomenica 8 maggio

IN CENTO CITTA' ITALIANE GIORNATA NAZIONALE FIAB PER CHIEDERE STRADE SICURE PER ANDARE A SCUOLA
In bicicletta lungo vie chiuse alle auto, e poi giochi e animazione. L'8 maggio saranno i più piccoli i veri padroni di stade e piazze. Bimbimbici intende attirare l'attenzione di opinione pubblica e istituzioni sui temi della sicurezza urbana e stradale dei percorsi casa - scuola. E chiedere sistemi di trasporto alternativi più sani ed eco- sostenibili e città più a misura di bambini anche attraverso il recupero di strade e piazze alla loro funzione di luogo di aggregazione e di socializzazione.